STORIA
Pochissimi Pipemakers nel mondo possono vantare una così lunga tradizione, tre generazioni completamente dedicate a questo lavoro, un bagaglio colmo di esperienza tramandato da padre in figlio e una continuità di cui siamo molto orgogliosi e che ci annovera in quella ristrettissima cerchia di laboratori considerati “ storici”.
La nostra storia inizia nel 1912 con il fondatore della ditta Stefano Santambrogio.
Nato a Meda in Brianza nel 1867 si trasferì giovanissimo a Gallarate ove trovò impiego nella prima Manifattura di pipe sorta nel Varesotto: la Manifattura Pipe Fratelli Lana.
Nel 1899, dopo la chiusura di questa Manifattura arrivò con la moglie a Gavirate e fu assunto come direttore nella Fabbrica Pipe Rossi di Barasso.
Stefano, intraprendente, capace e carismatico, nel 1910 acquistò in località “Borghetto” a Groppello di Gavirate un mulino e una adiacente cascina e nel 1912, fra mille difficoltà, iniziò a produrre le sue prime, pipe avvalendosi, come unica fonte di energia, di una ruota da mulino mossa dall’acqua che scorreva nella vicina Roggia Molinara.
Nel 1926 si rese disponibile il primo allacciamento alla rete elettrica e alla forza dell’acqua venne affiancato un motore elettrico di HP 5.
Ciò permise di incrementare il numero degli operai e, di conseguenza, la produzione con il risultato di soddisfare la crescente richiesta di pipe di quegli anni (la produzione raggiunse il culmine fra gli anni 30 e 40 con 130 operai occupati e circa 100.000 pipe prodotte mensilmente ed esportate in ogni angolo del mondo).
Nel 1951, dopo la morte del fondatore, furono i figli Renzo e Armando a garantire continuità alla ditta fino al 1981 quando Stefano Santambrogio, attuale titolare ne raccoglie l’eredità dopo la scomparsa del padre Renzo.
SANTAMBROGIO OGGI
Dopo mio nonno Stefano e mio padre Renzo, oggi sono io, Stefano Santambrogio, a garantire continuità a questo lavoro.
Sono nato nel 1952 e mi riferiscono che la prima parola che ho imparato a dire da piccolo è stata “pipa”. Ciò a testimoniare quanto questo oggetto fosse in simbiosi con la mia famiglia. Inevitabilmente ho cominciato prestissimo a trafficare nel laboratorio dedicandomi a piccoli lavori durante le vacanze scolastiche, e nel 1968 per aiutare mio padre, ormai settantenne, la mia presenza è divenuta costante, così ho proseguito gli studi frequentando i corsi serali dell’Istituto Tecnico di Varese e contemporaneamente mi sono potuto fregiare a tutti gli effetti del titolo di Pipemaker.
Mi piace il mio lavoro, sono orgoglioso di quello che faccio, e sono orgoglioso di dare continuità ad una tradizione che considero un patrimonio raro e prezioso.
Oggi il mio laboratorio è una piccola realtà produttiva, dove lavoro insieme a mia moglie Sara e a una collaboratrice fidata, anche lei con decenni d’esperienza alle spalle.
Ho scelto di dedicarmi ad una produzione qualificata dando una forte impronta artigianale al mio prodotto l’ho fatto perché il mio, prima di essere un lavoro è per me una passione.
Non è stato facile seguire questa via, e non sono stati pochi i problemi che ho dovuto affrontare, non ultimo, e forse il più difficile da vincere, la diffidenza di chi, incapace di giudizi obbiettivi nel valutare una pipa, si trincera troppo spesso dietro effimeri luoghi comuni.
Oggi ho una produzione limitata di pezzi e tutte le pipe che realizzo sono oggetto di cura e di attenzione, perché mi piace coccolare le mie pipe mentre le lavoro, e confesso che talvolta me ne separo con rammarico: in ognuna di loro c’è una parte di me; loro mi permettono di essere creativo, di aspirare sempre al meglio e soprattutto di convivere con la loro bellezza.
Le mie pipe sono prodotte seguendo fondamentalmente uno schema classico, le loro linee devono essere armoniose e pulite, ben bilanciate nel loro insieme; la radica che uso è tutta di provenienza italiana, (la migliore in assoluto) ed è stagionata a modo naturale, senza forzature e per tutto il tempo necessario a garantire un risultato ottimale.
So per esperienza che per creare delle buone pipe l’unicità di questo splendido materiale, deve necessariamente sposare la semplicità e la purezza delle linee, senza privarle di un giusto apporto di originalità ove necessario, evitando, però, di ricadere nell'approssimazione o nel banale.
Una bella pipa non nasce mai per caso, è il frutto di un giusto equilibrio di elementi, di un innato senso dell’estetica, di una spiccata manualità e non ultima, di una grande attenzione alla funzionalità, elemento, quest’ultimo, molto spesso trascurato.
Le mie pipe sono fatte così, create per fumare bene, per essere belle e per essere apprezzate nel tempo; esse sono lo specchio di un made in Italy, in cui io mi identifico che non ha certo bisogno di troppi fronzoli per farsi apprezzare, esse racchiudono tutta la tradizione, l’esperienza e l’orgoglio di tre generazioni di Pipemakers, ciascuna di loro rappresenta un marchio e uno stile ma anche e soprattutto una pagina di storia.